27 dicembre 2018: quello che avrebbe voluto dirmi

Angela , non ce la faccio più a papà, io sto uscendo pazzo un’altra volta. Non ce la faccio ad affrontare un altro giorno con questo terribile dolore nell’anima. E stavolta non guarirò. Inizio a sentire delle voci dentro di me che mi dicono di fare delle cose brutte e non riesco a contrastarle. Sto quindi facendo la cosa migliore per il bene di tutti, anche se è orribile. Ma prima voglio dirti che tu mi hai dato la più grande gioia quando sei nata ed eri bellissima con quegli occhi neri. Perdonami se non ho mai avuto il coraggio di dirtelo, perché io non le so dire le parole belle, nessuno me lo ha insegnato. Ma io ti amavo più degli altri due… lo so, lo so, che un padre non dovrebbe fare differenze tra figli, ma tu sei in ogni senso tutto ciò che loro non saranno mai: migliore. Non penso, ormai, che ci sia qualcosa da salvare in me, a parte te, perciò me ne devo andare. Non riesco più a combattere. So che ti sto rovinando la vita, che senza di me soffrirai da impazzire. E so che ne combinerai di tutti i colori all’inizio, perché tu se matta da legare, ma sei l’unica persona che mi ama davvero e ce la farai. Vedi, a papà, non riesco neanche a scrivere come si deve. Non riesco a leggere. Quello che voglio dire è che quei pochi momenti di felicità che ho vissuto nella mia vita, me li hai dati tu. Sei stata estremamente paziente con me, dopo tutto quello che ti ho fatto passare e incredibilmente buona. Voglio dirlo. Tutti lo devono sapere. Se qualcuno avesse potuto salvarmi, saresti stato tu. Tutto se n’è andato da me, tranne la certezza di aver messo al mondo la più grande scrittrice di tutti i secoli ed io non posso continuare a rovinarti la vita con i miei problemi. Non penso che qualcun altro ti possa amare più di me, ma se esiste digli che se ti fa soffrire, io taglio questo cappio mortale e vengo a prenderlo a calci nel culo… perché a me, mia figlia, nessuno me la deve toccare.

Papà

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