Eccomi nuovamente.
Sono io, la tua Angy.
Anzi, siamo noi.
C’è anche la mia poesia qui, ma non importa…
Anche se è lei che mi porta le vibrazioni delle parole dette a te, all’interno di questa prigione in cui tu mi hai rinchiusa.
La mia cella sei tu, ma sei la mia libertà, perché io non posso essere libera se tu non mi imprigioni.
La gente crede che solo i criminali, debbano patire molto per vedere il sole che nasce.
Idiota! Anche gli innamorati!
Ogni giorno io ti attendo aggrappata alle sbarre dei miei sogni che mi imprigionano a te.
E mi dirai che sono pazza, lo so, o magari mi dirai che sono colpevole della mia condanna, perché tu sei colpevole della tua.
Non me ne frega un cazzo del colpevole qui.
Troppe volte mando a puttane tutto, e m’incazzo come una iena, ma in realtà questa mia dimensione è talmente ambivalente che tutto sfuma in una somma contraddittoria di giudizi parziali e sindacabili: per la mia mente non c’è spazio per la nitida interezza di giudizio, quando ti penso.
I pro e i contro, la parte vera e la menzogna del tuo essere, la amo da morire e seppur mi sottometta alle tue bugie, non perdo mai di vista le ragione per cui tu sei qui.
La verità è solo un concetto dell’ego umano: la vita non ha tempo per queste quisquilie.
La vita in se stessa è falsa, e per la presunzione umana di proclamarla, si fanno guerre inique nel nome della verità…
Ma io sono qui soltanto per amarti…
Sono qui per mandare a fare in culo tutte le porcherie della mente con le più equivoche verità.
Voglio essere ambigua, ma amarti davvero.
Quello che tutti gli altri non hanno mai saputo darti.
Quello che dopo una vita falsa e farisaica, li uccide come una mannaia, quando si immolano al giudizio delle convenzioni…
Con amore ambiguo.
Un sentimento negligente, sotto un cielo pieno di lacrime e vento con un’ anima impazzita, smarrita dentro di te.
Ti amo perdutamente.
Angy